Nostalgia canaglia: forse quella che molti di noi provano, è la stessa che Felipe Anderson prova per la Lazio.

In estate aveva davvero avuto il pensiero distratto di tornare?


La sua avventura al West Ham, che aveva sborsato 38 milioni nel 2018, era iniziata nel migliore dei modi, poi però qualcosa non è andato per il verso giusto.

Forse l’esonero dell’allenatore, forse in Inghilterra se magna male, fatto sta che il club British e senza troppi fronzoli, lo ha ceduto in prestito al Porto a poche ore dalla chiusura del mercato.

Una scelta severa ma che doveva essere giusta, o almeno così aveva immaginato la dirigenza del West Ham.

Il Portogallo per rinascere ancora, la speranza di ritrovare la "fantasia" che lo aveva contraddistinto e soprattutto l’obiettivo di non etichettare come "bufala" un calciatore pagato un capitale.


Eh sì, che bello, zaino in spalla e si va in Portogallo dove il meteo è certamente più generoso di quello inglese.

Ma poi sarà vero? Beh, ci vuole poco: a Londra piove sempre!

E sulla carriera di Pipe, invece, non può piovere per sempre.


Tempo al tempo… il suo arrivo al Porto risale ad una mesata fa appena, eppure la cosa non sta funzionando.

Nessun Pipe-centrico.

Almeno in casa Lazio avrebbe vestito anche lui la maglia color guacamole.

L’ho detto e lo ribadisco: la sua partenza per Lotito è stata una vittoria economica, ma per Inzaghi, forse, è stata una sconfitta.

Un carattere particolare, ma dopotutto che male c’è a volere i riflettori puntati?


In Portogallo si è visto piovere la non considerazione addosso, Felipe Anderson non è che una riserva.

Sinceramente, non trovo il minimo senso al fatto che un giocatore così non abbia mai visto il rettangolo verde nelle prime tre gare di Champions, mentre in campionato è stato utilizzato per soli 49 minuti.

Sergio Conceição dicci la verità: ti ha rovesciato il cocktail in discoteca?

Altrimenti "non me lo so spiegare", un po’ come non sapeva fare nemmeno Tiziano Ferro.


Lui che passa il suo tempo da spettatore non pagante, un po’ come un nonnominkia sui social.

Per Conceição l’ex numero 10 laziale è poco più che un riempitivo, un Armini più navigato.

Non nasconderò mai la mia "sudditanza" nei confronti di Felipetto e dunque penso che snobbarlo sia una ridicolata.

Ok, se questa è la scelta falla pure, ma non vedo Harry Kane tra le fila del Porto, nemmeno Di Maria.


Una cosa è certa e cioè che il fantasista brasiliano si aspettava almeno un po’ di appezzamento. Non una festa padronale, ma nemmeno essere buttato in panchina a fare la muffa.

E così si apre lo scenario all’addio di gennaio. 


Ieri, in merito alla questione, ha rotto il silenzio sua sorella Juliana Gomes, anche suo procuratore ed ha chiesto un incontro con la dirigenza del Porto. 

Baby non può restare in un angolo e nemmeno Pipe.

( Ecco di seguito la nota inviata dalla Gomes al giornale Record in cerca di spiegazioni)

«Felipe Anderson è stato portato in Portogallo da agenti che non si occupano più della sua carriera, solo io posso parlare ufficialmente a suo nome, e posso dire che avrò un incontro con il club per informarli di questo nuovo scenario e anche per cercare di capire se Felipe potrà ricevere le opportunità che pensava di avere qui in Portogallo, cioè di giocare e aiutare il suo nuovo club, il Porto. Fino adesso non ha avuto molte occasioni. Garantisco che Felipe ha lavorato con serietà e non ha avuto nessun tipo di problema extra-calcistico o personale. Felipe è molto concentrato e continuerà a lottare per il suo spazio con la stessa buona condotta che ha sempre contraddistinto la sua carriera».


Lotito, un regalino per la Befana? Immagina che bello….





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